Vacanze in barca a vela ai Caraibi – Isole Grenadine
In inverno le vacanze in barca a vela sulla Freya sono ai Caraibi
La nostra meta preferita sono le Grenadine, piccole isole che chiudono la corona caraibica a Sud, tra la Martinica e il Venezuela
In inverno le vacanze in barca a vela sulla Freya sono ai Caraibi
La nostra meta preferita sono le Grenadine, piccole isole che chiudono la corona caraibica a Sud, tra la Martinica e il Venezuela
Un vero e proprio parco giochi del vento, ideali per le vacanze in barca a vela ai Caraibi, le Grenadine sono la mia meta invernale per eccellenza ormai da molti anni. In dieci giorni, mentre in Italia fa freddo, faccio vedere ai miei ospiti dieci isole dalle acque cristalline e spiagge bianche, approfittando del caldo Aliseo che ci porta da un’isola all’altra ogni giorno.
Le isole dei Caraibi, Saint Vincent, Mustique, Tobago Cays, Petit Saint Vicent, Bequia, Santa Lucia e Martinica offrono spiagge deserte, baie mozzafiato, fondali da scoprire, gite nelle foreste e tutto quello che ci si aspetta sognando i Caraibi. Sono isole molto diverse tra loro – Mustique è superchic, St. Vincent è selvaggia, Tobago Cays è un reef disabitato: troverete quella che più vi piace.
Di solito si veleggia la mattina, per spostarci da un’isola all’altra e goderci nel pomeriggio bagni, escursioni sui reef, rum punch e altri cocktail colorati, e le mie cene caraibiche. Alle Grenadine si naviga davvero: quando ci si sposta da un’isola all’altra si percorrono canali di oceano, e si gode del meraviglioso Aliseo, che soffia caldo facendoci fare vela nel migliore dei modi possibili. Passeremo le notti all’áncora in rade e baie poco frequentate, godendoci i tramonti e i cieli stellati cullati dal mare.
Non c’è bisogno di alcuna esperienza di vela per trascorrere le vacanze in barca sulla Freya: la mia formula di crociera-scuola vela permette a chi vuole di rilassarsi e lasciar fare tutto a me, e a chi vuole di apprendere le basi della vela o cimentarsi con le manovre.
Per le vacanze in barca a vela alle Grenadine sono due gli itinerari che propongo: uno con imbarco e sbarco in Martinica, l’altro one-way, con imbarco in Martinica e sbarco a St. Vincent. L’unica differenza è che nella formula one-way potrete passare un giorno in più nelle isole meridionali (Tobago Cays, PSV o Union Island), o a terra sull’isola di St. Vincent e raggiungere la Martinica con un breve volo invece che navigando. In caso di sbarco a St. Vincent vi accompagnerò all’aeroporto di Kingstown per sbrigare le pratiche doganali e prenderete un breve volo per Fort-de-France, dove troverete la coincidenza per Parigi.
Arrivati a Le Marin vi lasceremo il tempo di riprendervi dal volo e dal fuso orario, di prendere confidenza con la barca e con gli altri ospiti davanti alla prima cena a bordo. La mattina seguente si mollano subito gli ormeggi per iniziare a navigare verso Sud, vento al lasco, e arrivare per l’ora di pranzo nell’isola di Santa Lucia, nella famosa baia di Rodney. Sarete ai Caraibi mentre in Italia fa freddo ed è buio: non farete altro che tuffarvi e mangiare frutta tropicale, e sarà un’ottima prima giornata. Nel pomeriggio guadagniamo ancora miglia verso Sud e passiamo la notte a Marigot Bay, delizioso riparo circondato da una vegetazione lussureggiante.
Il secondo giorno si naviga verso St. Vincent, isola selvaggia, coperta di foreste, davvero bellissima. Le baie sono animate da piccoli bar sulla spiaggia, caprette che girano indisturbate, palme che sfiorano il mare e gentilissimi ragazzi che se vorrete vi accompagneranno a vedere le cascate e le foreste dell’isola. L’interno non è famoso quanto le coste – rese celebri dai film Pirati dei Caraibi – ma vale davvero una visita. Anche il rum punch del bar di Cumberland bay vale la pena di essere assaggiato, ma andateci piano!
Il terzo giorno è dedicato a una favolosa navigazione sopravento fino a Mustique, l’isola in cui hanno casa i reali inglesi, Mick Jagger e altri vip, ma che per noi è sinonimo di sabbia bianca, di Basil’s Bar e del suo Blues Festival, e di mercato del pesce…
Da Mustique ci prenderemo l’Aliseo quasi di poppa per navigare a farfalla fino a Tobago Cays, una serie di isolette basse riparate dai reef che formano una riserva marina e che vi regaleranno una delle più belle notti della vostra vita. Vi sembrerà di essere ancorati in mezzo all’oceano, con il vento che soffia, le stelle luminosissime, le tartarughe che vi nuotano intorno e l’acqua di un colore cristallino.
Il quinto giorno lasceremo Tobago Cays per raggiungere con una breve navigazione Petit Saint Vincent (PSV), isola davvero esclusiva, con un fantastico bar vista tramonto per l’aperitivo e una spiaggia bianca da cartolina. A questo punto saremo nella parte più meridionale delle Grenadine, le isole sono vicine tra loro e l’itinerario si può modificare strada facendo. Di solito il sesto giorno lo passiamo a fare bagni tra Palm Island e Mopion, un bottone di sabbia bianca con un ombrellone piantato al centro e nient’altro, oppure ad esplorare Union Island.
Se le condizioni lo consentono ci si può fermare a Mayereau, a Salt Whistle Bay, baia che sembra dipinta tanto è perfetta: una stretta lingua di sabbia bianca che protegge un mare trasparente, palme che si piegano sulla spiaggia, bar direttamente sul mare.
Il settimo giorno una breve navigazione ci porta a Bequia, isola dal sapore davvero caraibico: coloratissima, piena di mercatini e bar, con una spiaggia mozzafiato a pochi metri dal paese. Se proprio sarete stanchi di bagni e palme potete visitare l’ospedale delle tartarughe marine, fare shopping o perdervi nei mercati di frutta e verdura.
Da Bequia cominceremo a risalire verso St. Vincent e Santa Lucia, fermandoci sempre in baie diverse da quelle dei giorni precedenti. Se saremo fortunati con il vento, sosteremo per il pranzo sotto ai due coni vulcanici di Santa Lucia, i Pitons: le acque che ricoprono il cratere spento vi regaleranno uno dei più bei bagni dei Caraibi.