consigli ancoraggio barca a vela Freya

Alcuni consigli per un buon ancoraggio

Ho sempre detto, e continuo a dire, che non si può insegnare in un libro e ancora meno in un post come si fa un ancoraggio a regola d’arte. Ma alcuni consigli per un ancoraggio sicuro si possono sempre dare, per provare a rendere pratica comune alcune cose che molto spesso non vengono fatte.

Quest’estate abbiamo visto, più del solito, ancoraggi da brividi, e proprio a quello che abbiamo visto sono ispirati questi consigli per l’ancoraggio. Non vi parlerò delle ovvietà: sufficiente calumo, distanza, valutazione del movimento in caso di giro di vento.

Queste cose le do “per scontate”, anche se so bene che non lo sono. Diciamo che vorrei darvi dei consigli per un buon ancoraggio che per quanto semplici non sono banali: riflettono un modo di pensare la barca e il mare sempre attento ad evitare problemi più grandi o situazioni di pericolo.

Vi parlerò quindi di tre o quattro accortezze che possono evitare problemi in caso di colpi di vento o temporali – cose che avrebbero fatto stare tutti più tranquilli, per esempio, durante le notti della scorsa estate in cui la Sardegna del nord è stata colpita da frequenti temporali. Cose che anche chi è poco esperto e prende una barca una volta all’anno per una vacanza in barca a vela con gli amici dovrebbe fare in automatico, per la sicurezza e la tranquillità di tutti.

Parto dalla mia massima sull’ancoraggio:

Ancorare sempre come se si dovesse restare tutta la vita, anche se ci si ferma  solo per mezz’ora.

Questo da solo basterebbe, a mio avviso, come consiglio per un buon ancoraggio, ma andiamo più nello specifico:

1. Mettete in tiro la catena.

Anche se quando date fondo non c’è vento, fate fare testa all’ancora con la retromarcia. Altrimenti poi ci pensa il vento quando arriva, e se l’ancora non ha morso il fondo andrete alla deriva, quasi sicuramente agganciando con la vostra ancora la catena di un’altra barca e creando situazioni veramente difficili da risolvere. Questo è ancora più importante se pensate di scendere a terra con il tender e lasciare la barca incustodita – cosa che ovviamente vi sconsiglio di fare, ma bisogna essere realisti…

2. Non ancorate, per carità, a pacchetto o vicinissimi agli amici, almeno di notte.

Lo so che va di moda, ma crea solo grossi problemi e pericolo in caso di temporali o giri di vento. Credo che questa cosa sia diventata dilagante il primo anno del Covid, quando a terra le discoteche erano chiuse e le feste hanno cominciato a spostarsi nelle rade… Non nelle rade da sempre “un po’ casiniste”, poi, ma proprio in tutte le rade. Ahimé, è così, ma non posso non dire che un consiglio per un buon ancoraggio è sicuramente non farlo.

3.  Addestrate qualcuno a bordo affinché sia in grado di aiutarvi in caso di bisogno.

Questa è una cosa importantissima. Se nonostante un ancoraggio sicuro e perfetto vi trovate a dover salpare l’ancora di notte o con vento forte , o peggio ancora a dover tagliare per scappare, avrete bisogno di aiuto. È fondamentale che chi vi dovrà aiutare sappia dove sono gli strumenti necessari (salpancore, teleruttore, mezzo marinaio, coltello), che sappia dove mettere le mani senza farsi male, e che obbedisca al volo. Se provate con il cane fateci sapere come va :)

 

Un consiglio extra per un ancoraggio sicuro, anche questo dovuto ai tanti “errori” che abbiamo visto quest’estate: Non ancorate sulla posidonia!

Primo perché è un danno ambientale enorme, secondo perché è il peggior fondo per quanto riguarda la tenuta: all’inizio potrà anche sembrare che l’ancora abbia fatto testa,  ma in realtà avrà solo preso la pianta e con un po’ di vento ve la trascinerete dietro.

E onestamente a chi ama il mare fa male al cuore vedere la posidonia strappata dalle ancore.

 

Questi video li abbiamo registrati dopo una notte sotto un temporale, neanche dei più forti, passata a schivare barche che aravano senza riuscire a salpare, barche abbandonate in rada con tutto l’equipaggio a terra, barche che per essersi ancorate troppo vicine tra loro hanno dovuto passare ore con i motori accesi per non sbattere l’una contro l’altra. Sono un po’ lunghi, ma contengono una descrizione dettagliata di quello che è successo in una notte d’agosto e di come abbiamo gestito la situazione a bordo di Freya.

 

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