Vacanze in barca a vela e Coronavirus: qualche risposta
Aggiornato a dicembre 2020 – Un articolo che scriviamo e aggiorniamo man mano che escono novità per provare a rispondere ai dubbi circa le vacanze in barca a vela con le complicazioni che il rischio di contagio da Coronavirus comporta per il turismo.
Cominciamo doverosamente ricordando che quella che abbiamo vissuto è stata un’emergenza sanitaria e una dolorosa pagina di storia. Le moltissime vittime e le esperienze devastanti che molti nel mondo hanno vissuto e stanno vivendo meritano il rispetto di tutti. Chi resta deve però pensare ad andare avanti, se possibile meglio di prima, e il settore del turismo, incluso quello delle vacanze in barca a vela, deve essere visto come un pezzo importante della nostra economia e come la possibilità per molti di trovare un tanto sospirato e meritato momento di pace.
La barca a vela è sempre stata apprezzata per le vacanze da chi cerca posti meno affollati e una vita un po’ in disparte, e viene spontaneo pensare che le vacanze in barca a vela ai tempi del coronavirus siano una scelta tra le migliori.
E’ vero, anche se ci sono degli accorgimenti di sicurezza che faranno secondo noi la differenza e che proviamo a spiegare qui.
Prenotazioni, disdette e rimborsi
I problemi principali, per le vacanze in barca a vela come per tutte le altre, sono a monte e riguardano l’apertura delle attività turistiche e gli spostamenti delle persone verso i luoghi in cui vorrebbero passare le proprie vacanze.
Aerei, navi, treni, mezzi privati, spostamenti tra regioni: è evidente che l’ideale sarebbe che a spostarsi fossero persone vaccinate o che hanno la certezza di non essere contagiose, ma abbiamo capito che questo Coronavirus è insidioso come pochi e che sarà difficile garantire una diagnosi precoce per tutti. Noi abbiamo pronto un “piano B”, con itinerari diversi qualora certe destinazioni non fossero raggiungibili per motivi legati all’emergenza sanitaria o a disposizioni locali, e ovviamente c’è la possibilità di rimborso totale.
Sappiamo bene che programmare in tempi di incertezza è difficile, quindi vogliamo essere chiari: se ci dovessero essere limitazioni allo spostamento o altre problematiche legate all’emergenza sanitaria, proporremo un itinerario/settimana alternativa, se e dove possibile, o il rimborso totale di quanto versato come acconto. Sarete voi a scegliere.
Noi cerchiamo di restare flessibili: il nostro obiettivo è farvi fare belle vacanze in barca a vela in sicurezza, come sempre.
Vacanze in barca a vela e coronavirus: protocolli e linee guida
Il 18 maggio 2020 sono state pubblicate le linee guida ufficiali per la regolamentazione delle attività connesse alla navigazione. Le trovate a questo link: linee guida del Ministero delle Infrastrutture per la nautica.
Proviamo a spiegare in pratica cosa succederà:
I comportamenti a bordo
A bordo, come a terra, si deve mantenere quanto più possibile il distanziamento fisico.
Abbiamo quindi deciso, anche se non richiesto dai protocolli, che imbarcheremo meno persone (massimo 6) per avere più spazio a bordo di Freya.
Questa è la cosa che riteniamo più utile, anche se per noi vuol dire lavorare meno, per garantire la sicurezza a bordo.
Come a terra, se non è possibile il distanziamento sarà necessario indossare le mascherine. Me lo immagino Omero che dovrà fare un vocione ancora più grosso per farsi sentire dall’equipaggio, sarà strano, all’inizio non sarà molto naturale, ma crediamo che sia un problema superabile: con sei persone a bordo di spazio ce n’è in abbondanza.
Abbiamo comprato anche un termometro a infrarossi per misurare la temperatura senza dover entrare in contatto, così potremo misurarla ogni volta che sarà necessario (secondo il protocollo).
Igiene e pulizia a bordo
Per igienizzare superfici, paglioli, servizi igienici, etc utilizzeremo il metodo di sempre, ovvero varichina diluita, amuchina, alcol. Se non le avete ancora lette, sul sito del Ministero della Salute trovate tutte le indicazioni per l’utilizzo e le percentuali di efficacia delle soluzioni di detergenti e disinfettanti: Covid-19, disinfettanti e detergenti: modalità d’uso e percentuali di efficacia per l’utilizzo domestico.
E’ utile anche il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità che riporta tutte le modalità di igienizzazione e sanificazione, non solo la pulizia. Il più importante di tutti pare essere la ventilazione degli ambienti, e su questo non dovremmo avere problemi…: Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2
Per pulire materassi, cuscini e divani utilizzeremo l’aspirapolvere per materassi che abbiamo a bordo, con lampada a raggi uv-c.
Tutti prodotti e dispositivi che esistevano già, quindi: non sono stati progettati per il coronavirus, ma sono utilizzati in ospedali e mezzi pubblici in tutto il mondo per la sanificazione e l’igienizzazione.
Come abbiamo già fatto quest’anno, sanificheremo con alcol o gel idroalcolici anche tutta la spesa e gli oggetti che porterete a bordo (borse, scarpe, etc) – quindi insisteremo su bagagli piccoli ed essenziali. A questo link trovate qualche suggerimento utile per il bagaglio di una vacanza in barca a vela: Suggerimenti per il bagaglio di una vacanza in barca
Volendo essere ottimisti, poi, pensiamo che se a muoversi (e quindi ad imbarcarsi) saranno solo persone vaccinate o di cui è certa la negatività al Coronavirus, queste misure potrebbero in buona parte essere superflue.
Speriamo che nel tempo che manca ai mesi più caldi la scienza ci venga in aiuto: i marinai sono da sempre abituati a intraprendere viaggi rischiosi facendosi guidare dalla conoscenza e seguendo il proprio istinto, e sempre lo rimarranno.
Poco porto, tanta rada
Altra cosa importante sarà, una volta a bordo in un ambiente sicuro, avere meno contatti possibili con altre persone. E questa è la vera specialità dei marinai…
Sapete già che siamo attrezzati per passare molti giorni senza toccare terra (riserva d’acqua, generatori eolici e solari, frigo e freezer, nonchè esperienza), quindi ci immaginiamo che la classica settimana possa svolgersi, se necessario, senza sbarcare ne’ avere contatti con persone esterne all’equipaggio, minimizzando ulteriormente il rischio. La terra, in fondo, ci è sempre piaciuta meno del mare.
Vacanze in barca a vela e coronavirus: ne vale la pena?
Se vi sta venendo il dubbio che tutto questo possa togliere poesia alle vacanze in barca a vela, e che forse “non ne vale la pena”, confessiamo di averlo pensato anche noi, qualche volta, nei momenti di sconforto e dubbio a cui credo che tutti noi siamo stati soggetti in questi ultimi mesi. Ma ci siamo sempre ricreduti.
Il pensiero, un po’ scherzoso, che ci ha tirato più spesso su il morale è stato: ma quando ci ricapita di avere le rade tutte per noi, senza i francesi che mettono l’ancora sopra la nostra, i tedeschi che cantano dopo le troppe birre o gli americani che fanno le flottiglie?
Scherzi a parte, riscoprire i mari d’Italia in una stagione che sarà necessariamente meno affollata del solito sarà di sicuro bellissimo. Una vacanza in barca a vela in Sardegna, o in Toscana, o in Sicilia, o in Costiera quest’anno potrebbe essere un vero paradiso.
La barca a vela ci ha sempre insegnato a stare insieme in un modo che, a chi non lo conosce, descriviamo come “diverso”, “più profondo” – siamo convinti che lo farà anche stavolta. Anzi, lo sta già facendo: ci ricorda che se siamo bravi marinai sappiamo che a comandare, sempre, è la natura. Noi non possiamo far altro che metterci alla cappa quando serve, aggiustare le vele secondo il vento e scegliere la rotta migliore per l’equipaggio e per la barca, in sicurezza.
Freya e il suo equipaggio, soli nel mare di Sardegna: un’immagine che speriamo di rivedere presto