la forza del mare

La forza del mare

In questi giorni non si può fare a meno di pensare alla burrasca che ha sconvolto l’Italia e i nostri mari, e a tutte le persone colpite. Le immagini di quello che il mare ha fatto, soprattutto in Liguria, sono incredibili, anche per chi la forza del mare la conosce bene. Non si ricorda di aver mai visto niente del genere in Mediterraneo.

Vivere in barca e navigare per tanti mesi all’anno ti mette nelle condizioni di osservare la natura da un punto di vista più diretto, di avere una consapevolezza diversa della potenza di quello che ti circonda. Così, senza voler fare i fenomeni, è da anni che osserviamo preoccupati le temperature molto alte delle acque del Mediterraneo: ormai sono tante le evidenze che legano l’innalzamento della temperatura del mare ai fenomeni meteorologici estremi, in oceano e non solo. In condizioni di mare troppo caldo le perturbazioni leggere non riescono ad insediarsi, creando lunghi periodi di siccità e un ulteriore riscaldamento dell’acqua, che non si rimescola grazie al vento con gli strati profondi più freddi. E quando arrivano perturbazioni più forti il calore e l’umidità le “nutrono”, proprio come succede agli uragani negli oceani, creando eventi estremi e disastrosi. Sono cose che ogni marinaio sa, e che la scienza conferma.

Anomalie medie annue della temperatura della superficie dei mari

(Agenzia Europea dell’Ambiente)

la forza del mare temperatura acqua

 

Probabilmente quindi dovremo prepararci anche in Mediterraneo ad avere a che fare con la forza del mare che fino ad ora avevamo visto solo nelle regioni subtropicali, e le implicazioni sono tante e gravi, a tutti i livelli. C’è chi in questi giorni ha perso la vita, i propri cari o il lavoro, e la loro tragedia è la peggiore di tutte. Ma noi rivolgiamo un pensiero anche a marinai e armatori che hanno perso le proprie barche – sono solo oggetti, sì, ma sono oggetti che diventano le nostre case, il mezzo della nostra libertà, oggetti con cui abbiamo un rapporto stretto e profondo, e in fondo sono fragili.

Siamo abituati a sapere che la barca non è realmente mai al sicuro quando è in acqua in un porto. C’è sempre un po’ di apprensione, soprattutto quando si è lontani, e quando il vento rinforza un occhio è sempre aperto, una mano è sempre pronta a rinforzare l’ormeggio, il pensiero è sempre fisso sul cosa fare se succede qualcosa di imprevisto – pronti con nuove cime, pronti a mettere in moto, pronti a tagliare. Ma quello che si è visto nei giorni passati – dighe foranee che crollano sotto la forza del mare, ormeggi devastati e barche spazzate giù dagli invasi a terra – era impensabile, e per ogni marinaio è uno strazio al cuore vedere le immagini di Rapallo e degli altri porti distrutti.

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2 commenti
  1. stefano
    stefano dice:

    Ciao Omero, purtroppo è proprio cosi…. le tragedie quotidiane che colpiscono ogni giorno il mondo sono come un forte schiaffo che ci mette di fronte alla nostra fragilità, alla nostra impotenza di fronte a qualcosa di molto più grande, a qualcosa di meraviglioso che giorno dopo giorno calpestiamo, maltrattiamo e portiamo verso il collasso,,,, e allora ancora di più rivolgiamo i nostri occhi verso orizzonti fatto solo di acqua, mare e ancora mare, lasciarsi alle spalle tutto questo e per un po immergersi in questo straordinario elemento, con la speranza che il nostro amore, il nostro rispetto, sia di esempio per tutti coloro che pensano che il mare, il nostro amato mare. sia solo un grandissimo raccoglitore della nostra spazzatura!!!!!!!!!

    • Mauro Castagna
      Mauro Castagna dice:

      E’ sempre più urgente mettere al centro dell’agenda politica la tutela dell’ambiente con conseguenti misure che penalizzino comportamenti e/o modelli produttivi insostenibili per il pianeta!

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