Uno spazio di libertà
Che quello che succede su una barca debba restare in barca è regola molto importante del navigare. Difficile che qualcuno da fuori possa capire le dinamiche, le emozioni, i momenti – e allora raccontare diventa inutile, perché si rischiano giudizi e commenti fuori luogo.
Così io mi sono chiesta spesso se tenere questo blog durante le lunghe navigazioni sia cosa giusta… I diari di bordo sono nati per tranquillizzare le famiglie e gli amici a casa, per fargli sapere ogni giorno che tutto va bene e che si avanza verso la meta. Poi però mi hanno preso un po’ la mano e ho cominciato a condividere qualcosa in più: le emozioni, le difficoltà, le piccolezze così importanti nel microcosmo di una barca che traversa un grande oceano a vela. Ma è possibile raccontare davvero una traversata oceanica? Penso di no, l’ho anche già scritto: è un’esperienza troppo intima, troppo emozionante, troppo diversa da quello che siamo abituati a vivere ogni giorno per poter davvero essere trasmessa con le parole, o perfino con le immagini. Ed è giusto che rimanga così, privata, personale, un momento di contatto profondo con se stessi, con le proprie paure e con i propri desideri, in quell’immenso spazio di libertà che l’Oceano ci regala e che ci conquistiamo accettando la fatica di affrontarlo.
Eppure io ci ho provato a raccontarla… per rendere partecipi anche voi di questa meraviglia, per quanto possibile, perché per Omero e per me la vela è passione, e condividerla è un piacere, come per qualunque passione, perché sotto sotto spero che seguendo i pensieri dell’alto mare anche chi legge riesca a ritrovare in mezzo alle ore di ufficio e di traffico un po’ di quello spazio di libertà. Perché io lo so che stare a casa è dura, tanto dura che preferisco prendermi le sventolate da Nord Ovest, quelle onde come montagne e anche il mal di mare piuttosto che stare a casa ad aspettare, impotente. E infine ho provato a raccontarvi l’oceano perché per me scrivere è libertà, soprattutto là in mezzo, quando si impara ad ascoltarsi molto più che in terra, quando il proprio istinto diventa affilato e sensibilissimo, quando non si è esposti al giudizio di nessuno e le distrazioni sono davvero poche.
Ma devo confessare che non pensavo che avreste letto e seguito così in tanti, e soprattutto che sarebbe arrivata anche da voi la voglia di condividere le emozioni – altrettanto forti e complesse – di chi a casa aspetta e non può far altro… La nascita di Simone/Timone, i ricordi dei vecchi equipaggi, l’entusiasmo dei velisti e anche dei non velisti ci hanno davvero emozionato, là in mezzo: oltre alle forti sensazioni dell’oceano ci avete regalato anche quelle del vostro incoraggiamento e del vostro calore, e forse non riuscite ad immaginarvi cosa voglia dire sentire la mattina, mentre sei immerso nel cielo e nel mare, qualcuno che ti sussurra “sei zio un’altra volta”, oppure “tua madre e tuo padre ti dicono che ti vogliono bene”, quando alzarsi dalla cuccetta per l’ennesimo turno delle 3 di notte sembra uno sforzo impossibile.
E forse non riuscite ad immaginarvi neppure cosa voglia dire per me leggere i vostri complimenti, sapere che vi ho fatto emozionare e sentire che le ore passate a cercare la frequenza giusta per inviare il blog, a volte con lo stomaco bello frullato, sono state ore ben spese. Quindi siamo noi a ringraziare voi, di cuore, per essere venuti in oceano con noi, anche se solo virtualmente. Adesso andiamo a farci un bagnetto caraibico e da stasera prometto di lavorare su foto e video :)
Belli come il sole
Grazie per le belle sensazioni.
Carissimi, con questa ultima riflessione mi avete ulteriormente commosso, per sensibilità e affetto dimostrato verso di noi e verso i nostri cari. Devo ringraziarVi per aver fatto avverare un sogno,a Danilo,che meditava da tempo. Sono convinto che questa esperienza gli sia stata maestra di vita. Caro Omero attento che l’allievo superi il maestro giacche il tipo,……….., intenderebbe lasciare il suo lavoro per dedicarsi, come Te, al mare. Un abbraccio forte a Sara per le sue qualità di addetta stampa che per l’intera traversata, mi ha fatto vivere le stesse vostre sensazi i. Con vero piacere e riconoscenza Vi attendo in Molise. Pio . Per gli amici Piotto anzi P8. non datemi buca.
Sara, sei splendida!! Sono felice di averti conosciuta sia pure da qua !|Un grazie immenso anche
a Omero che ci ha riportato “i ragazzoni” sani e salvi e penso migliori! Ciao
Sara, chi ha provato almeno una volta capisce e apprezza cio’ che scrivi e pensi. Sei stata meravigliosa nel Tuo blog! Un abbraccione alla “mia” Graziosa