Vento di sentina
Ieri qualcuno da casa, guardando le carte meteo, ci ha augurato “buon vento di sentina”, che sarebbe il “vento” creato dal motore… E purtroppo aveva ragione.
Vento totalmente assente, come dice Omero “c’è un’isobara in mezzo al Sahara e l’altra in mezzo all’Atlantico”, e l’unica possibilità che abbiamo è di procedere a motore. Omero dice anche che in tanti anni questa sarà la terza volta che incontra una situazione simile in questa tratta, ma tant’è.
Chiaramente a bordo facciamo buon viso a cattivo gioco, direi ottimo anzi, e il morale nonostante la smotorata è alto. La giornata è stata soleggiata e calda, il traffico ormai è scarso e la sensazione di essere soli in mezzo al mare sta piacendo a tutti a bordo. Nonostante l’assenza di vento l’oceano alza con il suo respiro un’onda di un paio di metri, lunga e distesa, e ci perdiamo per ore a guardarle correre sottovento verso chissà dove.
Altra cosa che tiene alto il morale è la vicinanza alla meta – viste le condizioni non ci dispiace pensare di spegnere il motore… Siamo sotto le 100 miglia dall’isola della Graciosa, e io che la conosco già so che ripagherà gli occhi e l’animo di tutta la ciurma.
E’ un’isola molto piccola, parco naturale, con un piccolo porticciolo e qualche baia dove dare ancora. Il paesino è una chicca, con le poche case bianche in riva al mare, la piazza con il ristorante e il diving, il bar con i vecchietti canari in fila a prendere il sole seduti lungo il muro. Le strade sono polverose e ornate di cactus, e le passeggiate per fare il giro dell’isola a piedi o in bicicletta praticamente deserte.
Ancora una notte di navigazione e dovremmo avvistarla.
Alle 18.30 ora italiana la nostra posizione è 30°20’N 12°18’W, mancano meno di 90 miglia alla Graciosa.