Bambini in barca – Qualche suggerimento per le vacanze in barca a vela con i bambini
I bambini in barca a vela, a giudicare dalla nostra esperienza, entrano nello spirito giusto subito e in maniera naturale: per i bambini, in media, la barca è un luogo molto divertente e un’esperienza affascinante. Li abbiamo visti appassionarsi alla vela, divertirsi per ore facendo le tende nella cabine (e mi sono ricordata di quando mio nonno da piccola mi portava sul camion e io facevo la casina nella cuccetta per dormire, la mia più grande gioia) o dando da mangiare ai pesci da poppa, per non parlare dei tuffi.
Io non ho figli, quindi vi parlo da marinaio e non da mamma: ben vengano le opinioni delle mamme e quelle delle mamme-marinaie per completare il quadro. Nella mia esperienza, comunque, l’atteggiamento dei bambini rispetto alla barca a vela dipende molto dall’atteggiamento dei genitori: genitori tranquilli vuol dire bambini tranquilli, genitori che si annoiano e che vivono la barca come costrizione uguale bambini che si annoiano, se i genitori si divertono anche i bambini si divertiranno.
Primo suggerimento, quindi: se non avete mai provato la barca a vela senza i vostri figli, cominciate da un week end o da un’esperienza da soli. Acquisendo un po’ di confidenza con la vita sull’acqua saprete se vi piace, e cosa fare per far stare a loro agio anche i vostri figli. Non essendo madre non so se questa è un’annotazione che si applica alle più svariate circostanze della vita con i figli e non solo alla barca a vela (probabile). Forse in barca è più importante tenerlo presente perché non c’è molta possibilità di “fare altro” una volta imbarcati – non si può decidere di sbarcare per un giorno per andare al parco a giocare, per esempio – ed essere sicuri che la vacanza in barca piaccia almeno ai genitori vi risparmierà un’esperienza doppiamente frustrante.
Bambini in barca: questioni di sicurezza
Una delle prime preoccupazioni di chi vuole fare una vacanza in barca a vela con i propri figli è la sicurezza. Ci sono alcuni accorgimenti “tecnici”, come la presenza di giubbotti di salvataggio della misura giusta, ma in generale una barca a vela, come molti altri, è un ambiente che richiede un po’ di attenzione. Se il bambino è troppo piccolo o non è attento può scivolare tra le draglie (i cavi che circondano la barca). Anche se la barca è attrezzata con una rete di protezione da poppa si può sempre scivolare fuori, è importante evitare di correre in coperta per non scivolare, stare attenti ai movimenti, e un milione di altre cose. Ed è per questo che nessun accorgimento tecnico potrà mai sostituire un genitore che accudisce il proprio figlio e il carattere pacato di un bambino, le uniche due vere garanzie che le regole di sicurezza vengano rispettate.
Non voglio farla sembrare una cosa troppo difficile, perché non lo è: sono migliaia i bambini che vivono felici in barca e anche quelli che sono venuti sulla Freya per una vacanza non hanno mai avuto problemi, ma è bene che sappiate che se a vostro figlio piace correre dovrà sentire il vocione di Omero che urla “non si corre!” ogni volta che serve.
L’esperienza del comandante, come al solito, conta molto per poter dare sicurezza in tutte le situazioni. Una cosa strabiliante che ho visto succedere (e che ancora una volta conferma che è l’atteggiamento dei genitori a contare moltissimo) è il riconoscimento quasi automatico della figura del comandante da parte dei bambini. Vedere che perfino i genitori “obbediscono” al comandante lo fa sembrare una figura che non si può sfidare (per la gioia di Omero :) ) e l’ordine a bordo durante le navigazioni è garantito.
Bambini in barca: imparare la vela
Certo una barca cabinata di 15 metri attrezzata per l’oceano non è esattamente la barca giusta per far imparare la vela ai bambini, ma ho visto che ha funzionato molto bene per farli appassionare, e magari poi frequentare un corso di derive. Due anni fa è salito a bordo per una vacanza in barca a vela in Sardegna un bambino che ha voluto fare il giro di tutta la coperta per chiedermi informazioni su ogni attrezzatura e cima che vedeva. Dopo mezz’ora sulla barca mi ha fatto domande che io ho impiegato mesi a fare dopo essermi avvicinata alla vela: osservazioni dettagliate e acute sulle manovre, domande precise sulle attrezzature, confronti con le altre barche in banchina che mi hanno lasciato di stucco. E poi, quando abbiamo attraversato le Bocche, ha preso il timone sopravento in mano (con Omero ben pronto dietro quello sottovento) e ha portato lui la Freya in Corsica. E alla sera si mangiava dei piatti di cozze che c’era da restare a bocca aperta. Un vero marinaio :)
Come lui, tutti i bambini che sono venuti a bordo hanno sentito istintivamente il fascino della vela: i bambini che sono nella foto qui sotto si sono goduti una cavalcata nelle Bocche con una ventina di nodi abbondanti di vento, al grido di “ancora!” ogni volta che la Freya saliva sull’onda.
Bambini in barca: l’organizzazione
A parte le opzioni di noleggiare una barca senza skipper o di unirsi a delle formule di vacanza in barca a vela organizzate appositamente per famiglie, l’organizzazione di una vacanza in barca a vela con i bambini è possibile anche sulle barche, come la Freya, che fanno imbarchi individuali. È la scelta giusta per le famiglie che non vogliono fare una vacanza pensata apposta per i più piccoli, che hanno figli già un po’ cresciuti (diciamo 5/6 anni) e che credono che ci siano margini di adattamento.
Generalmente le famiglie che vogliono portare i bambini in barca si organizzano per noleggiare la Freya per intero (otto persone in totale), ma è capitato anche che famiglie con un solo bambino prenotassero tre imbarchi singoli. In questo ultimo caso è bene che siano prima di tutto i genitori a valutare l’opportunità in base al carattere e alle abitudini del bambino, che si ritroverebbe ad essere l’unico in un gruppo di adulti (notoriamente noiosi!), a dover mangiare le cose che mangiano gli adulti, etc…
Ultimi suggerimenti per preparare la borsa per i bambini in barca: tanti tanti costumi, perché sarà difficile tenere i bambini lontani dall’acqua, e, per lo stesso motivo, maschera e boccaglio di una misura adatta. Molto importanti le creme solari ad alta protezione, e magari un giocattolo o un libro per impiegare il tempo che non passeranno in acqua. Ma anche per i bambini valgono le regole generali del bagaglio per la vacanza in barca a vela: morbido ed essenziale.