Sogno Atlantico (storia per amanti dei percorsi inutili)
Una gran voglia di essere in mare, in oceano per la precisione, è il pretesto per suggerirvi un libro piccolo e straordinario, “I sogni di Tristan”. Poco più di un centinaio di pagine che tratteggiano le vite improbabili degli abitanti di un’altrettanto improbabile isola, Tristan da Cunha: 37° di latitudine sud, 12° di longitudine ovest, un grande scoglio nell’Atlantico del sud distante più di mille miglia dalla terra più vicina. Meno di 300 abitanti, nessuna connessione regolare con il mondo esterno, unico orizzonte visibile il mare.
Se lo leggerete, iniziate dalla breve e scarna cronologia degli eventi principali della storia dell’isola, riportata nelle ultime pagine – vi aiuterà a dare un contorno alle storie apparentemente sconnesse di alcuni dei capitoli. E se potete leggetelo (o ri-leggetelo) dopo aver fatto una traversata, una lunga navigazione, un’immersione, o magari anche una lunga escursione in montagna, nel deserto. Qualsiasi cosa vi aiuti a riprendere contatto con la realtà, qualsiasi cosa vi aiuti a ridare ai vostri pensieri la forma impalpabile e passeggera che dovrebbero avere – quella dell’acqua, del vento, della sabbia. Qualcosa che vi porti vicino allo spirito del libro: una poetica lente di ingradimento sulle piccole vicende “insignificanti” di chi ha scelto di vivere la propria quotidianità in un luogo davvero estremo e precario.
Siamo in mezzo all’oceano Atlantico, siamo nel vento, siamo in un posto dove le persone, tutte quelle che per prime hanno abitato l’isola, sono arrivate per caso: naufraghi, balenieri, avventurieri, prostitute sbarcate a forza dalle navi. Un luogo inospitale, non fatto per gli esseri umani, tanto che Dio ci aveva messo sopra solo uccelli e pinguini, eppure la maggior parte di quelli che ci sono finiti hanno scelto di restarci, e sono i discendenti di quegli otto ceppi familiari (di cui due sono italiani) che ancora abitano l’isola in un complicato equilibrio genetico. Nel 1961 il vulcano di Tristan eruttò distruggendo tutto e gli abitanti vennero portati in Inghilterra per essere messi in salvo, ma dopo meno di due anni chiesero di essere riportati laggiù nel nulla: non sopportavano la civiltà, preferivano il loro eremo, scomodo e lontano, ma generoso e sicuro.
Dicono anche che ci sia un tesoro a Tristan, abbandonato lì da un corsaro pazzo che dopo il naufragio ha nascosto il forziere di bordo in una delle caverne, ma nessuno l’ha mai trovato. E chi si è messo a cercarlo ha finito per restare sull’isola non per il tesoro, ma perchè cercando si era accorto che preferiva “combattere le ultime battaglie contro la natura, non contro gli esseri umani”.
Quando l’unico orizzonte è il mare, quando le distanze si misurano in onde e vento, la fantasia non incontra ostacoli: quello che accade ha una dimensione diversa da quella della terra, ed è difficile raccontarlo, durante e dopo. Come la storia di una lunga traversata che, se raccontata nei suoi dati oggettivi, sarebbe breve e noiosa (25 nodi di vento da ENE, presa una mano alla randa, pescato un tonno), così la storia di Tristan e dei suoi abitanti è fatta di pochi avvenimenti assolutamente ininfluenti nella storia del mondo: un paio di naufragi, un’eruzione, una guarnigione inglese che ne prende possesso quando Napoleone si trova a Sant’Elena. Ma “il viaggio più lungo, quello della vita, propone delle fermate inedite, non previste oppure cercate con forza e determinazione. Le voci di Tristan, allora, diventano passioni. Forse vere, vissute, forse inventate o intuite. I percorsi che conducono all’isola dei naufraghi restano segnati soltanto nella mente di chi li ha compiuti davvero, per necessità, vocazione, intuito o solo per caso. Nella piccola storia non contano tanto le doti, le capacità e il coraggio pur determinante dei protagonisti, quanto il peso delle loro illusioni. Allora Tristan, per quanto minuscola e lontanissima, diventa immensa e vicina a noi, amanti dei percorsi inutili“.
Come a voler rendere omaggio all’isola di cui racconta la storia, il libro non si trova facilmente nelle librerie. Va ordinato, oppure potete comprarlo a questo link: I sogni di Tristan, di Marco Ferrari, Edizioni Sellerio.