Week end in Liguria (quasi di vacanza)

Non ho proprio avuto tempo di scrivere, in questo lungo week end in vacanza sulla Freya… Ma le cose da raccontare in realtà sono molte.

Prima di tutto abbiamo avuto a bordo Elisabetta, la figlia di Omero, che vedete in una posa “tale padre tale figlia” nella foto qui sotto, e un amico di famiglia. E per una volta sulla Freya è stata davvero vacanza anche per Omero e per me. Ma non ci siamo abituati, e infatti tra un bagno e una passeggiata a terra abbiamo finito i lavori in barca: sistemata la cabina equipaggio, regolata per bene l’elica con diverse immersioni, collaudato e approvato il nuovo motore fuoribordo.

Ma l’episodio clou del fine settimana è successo ieri. I presupposti c’erano tutti: assolata domenica di giugno, un’affollata rada ligure, in giro chiunque abbia una barca o un gommone per passare la giornata in mare. Tra questi anche il simpatico signor V., che ha dato subito sfoggio della pasta di cui è fatto cazziando la moglie a prua per la sua evidente incapacità di dare ancora (secondo lui), a voce alta e facendosi sentire bene da tutte le barche già alla fonda. Salvo poi andare lui stesso a prua, strapparle il telecomando di mano e… non fare nulla. E vabbè.

La barca del signor V. però ara, il fondo da queste parti è fangoso, e capita spesso che l’áncora non tenga: può capitare a tutti, soprattutto a chi da’ poca catena… Salpano l’ancora, fanno un giro, e decidono di dare fondo incrociando la catena con la nostra. Io vado a prua, tranquilla, stacco un parabordo, e lo preparo vicino al pulpito. Torno in pozzetto e vedo che di nuovo l’ancora di V. sta arando. A quel punto si alza Omero e gli dice di andare avanti con il motore mentre tira su l’áncora, per evitare di tirare su anche la nostra catena. Apriti cielo e spalancati terra!

“Ma lei chi è? Cosa vuole? Io ho girato il mondo in barca!”. A quel punto per onor di cronaca va detto che anche Omero ha risposto cose del tipo “si compri un camper”, e il signor V. non ci ha visto più dalla rabbia: in un sol gesto si è tolto gli occhiali da sole e si è tuffato in mare con fare minaccioso per risolvere a manate la questione, mentre sua moglie ha finito di tirare su l’áncora e si è messa al timone, e il genero si è tuffato per cercare di trattenerlo.

La cosa era già abbastanza comica, ma il meglio è arrivato quando, in acqua tra la Freya e la sua barca, con il pugno alzato, tra un’offesa e una minaccia, digrignando i denti ha rischiato di perdere la dentiera e la faccia gli si è deformata in un ghigno mostruoso.
Io lì non ce l’ho fatta più e sono scoppiata a ridere. Cosa che credo l’abbia fatto arrabbiare ancora di più, ma nel frattempo la moglie l’ha ripescato e si sono allontanati. Ovviamente solo per tornare poco dopo, V. saldo al timone, fare un giro con fare minaccioso intorno alla Freya e dirci con lo sguardo pieno d’odio “vi ho fatto una foto”. Al che io ho preso la macchina fotografica in mano, gli ho detto “cheese” e ho scattato.

E adesso ho una bella foto di V. e delle sua barca, che metterò sul gradino più alto del podio di vi lascio immaginare cosa, se mai lo pubblicherò.

2 commenti

I commenti sono chiusi.