In cantiere

Il silenzio radio per un paio di giorni era d’obbligo…
La Freya ciondola finalmente chiusa, vuota, legata con quattro cime e completamente a riposo. Omero al suo solito quando rientra dalla traversata dorme, non parla, guarda tutto quello che c’e’ in tv e se decide di uscire va in qualche ipermercato a ubriacarsi di consumismo per un’ora (di più non ce la fa).
Ma siamo già pronti a riprendere i lavori per tirare di nuovo la Freya a lucido e mettere la prua verso la Sardegna.
Le prossime due settimane saranno di cantiere, uno dei miei posti preferiti al mondo. Si lavora in allegria, all’aperto e vicino al mare. Si pranza tutti insieme, tra grigliate e pentolate di pasta. E anche se all’inizio mi hanno guardato un po’ male in qualità di unica donna che si aggirava tra le barche, devo dire che con il tempo ho trovato molto più rispetto in cantiere che in certi ambienti blasonati…
Per le prime tre settimane, lo scorso inverno, Omero mi permetteva solo di passargli gli attrezzi, e di riordinarli tutti ogni sera. Poi piano piano ho avuto diritto alla mia tutina bianca e alla mia mascherina per cominciare ad aiutare davvero nei lavori importanti che ha fatto alla Freya, e che meriterebbero un bel capitolo a parte (segno tra le cose da scrivere). All’inizio i ragazzi del cantiere avevano timore di rivolgermi la parola, e chiedevano ad Omero di rispondere per me: “Omero, lo vuole la ragazza un pezzo di focaccia?”, anche se io ero li’ accanto. Dopo un mesetto, dopo aver capito che lavoravo come tutti gli altri e che ero vegetariana, qualcuno di loro si presentava sempre con un’insalata o delle verdure, qualcun altro faceva il pane ai cereali a casa e me lo portava per il pranzo, e mi hanno dimostrato tantissimo affetto. 
Per non parlare di quanto ho imparato… Ad andare a vela, piu’ o meno, lo si puo’ imparare in tanti modi e in tanti posti. Ma a mettere mano alla barca lo si puo’ imparare solo in cantiere, facendolo, smontando bulloni, passando cavi, ragionando dieci volte prima di fare un buco da qualche parte. Impari a conoscere la barca dentro: ogni cigolio e ogni rumore ti dicono qualcosa, sai esattamente cosa vogliono dire, capisci se hai lavorato bene o male. La barca comincia davvero a parlarti.

L’avrete capito: se proprio non posso ancora essere in Sardegna, il cantiere e’ il posto dove sto meglio.

La vista dalla postazione di lavoro