Traversata atlantica 2015 – Caraibi-Mediterraneo – Diario di bordo – 2 aprile 2015
E ho sentito anche le voci, in radio. Belle voci tranquille, un bell’OLA OLA OLA forte e chiaro, i soliti sfotto’, per il momento piu’ bello della giornata in mare, quello in cui ci si sente piu’ vicini a casa.
La Freya e l’equipaggio si trovano a 17°29′ N 059°59′ W, e hanno scoperto che la barca che hanno superato ieri sera non era quella di Andrea, che si trova adesso un miglio davanti a loro. Considerando che Andrea era partito diverse ore prima lo stanno comunque acchiappando velocemente, ma io gliel’ho detto prima di partire, a tutti e due: “niente gare in oceano” :)
Hanno 15 nodi di vento da Est, e le previsioni per i prossimi giorni sembrano confermare questa situazione, che tutto sommato non e’ malvagia.
Non ho capito se hanno il sole, spero di si’, che asciughi un po’ i fisici strapazzati dell’equipaggio.. Si soffre sempre all’inizio… C’e’ da abituarsi all’onda, alla barca sbandata, al non vedere terra… E soprattutto c’e’ da abituarsi al fatto che si possono avere reazioni che non ci si aspettava da se stessi. Avremo tempo di “parlarne”, ma gia’ si comincia a capire, ancora una volta, che traversare l’oceano e’ soprattutto una prova con i propri limiti. Bene, in fondo e’ questo che si cerca quando si decide di fare un’esperienza cosi’.Qui la mappa aggiornata.
Ore 21 (ora italiana)
Ecco finalmente il primo aggiornamento di Omero, le prime 24 ore della traversata. La difficoltà di comunicare oltre che dalla distanza e’ data dal fastidio che si sente a stare sottocoperta con mare formato a fissare lo schermo di un computer… Nessuno e’ immune, nemmeno Omero.
Come
sempre con la sera si sono ingigantiti i problemi: chi aveva un leggero
fastidio con il buio ha cominciato a stare male, qualcuno ha detto
“vado un attimo in cuccetta” e non e’ piu’ tornato.. Cosi’ tutti i turni
sono saltati, e per la prima notte sono stato clemente. Alla fine gli
unici presenti siamo stati io e Andrea che ci siamo fatti tutta la
nottata, anche se ovviamente io l’avrei fatta comunque.
Oggi il vento e’ un Est pieno: la bolina e’ diventata subito il nostro quotidiano.
La Freya e’ proprio una cavalla di razza. Appena ha sentito l’acqua dell’Atlantico e’ come se si fosse svegliata, come se l’avesse riconosciuta: si e’ appoggiata sul fianco sinistro e ha cominciato a galoppare.
Abbiamo sempre Riccardo (un altro dei naviganti che sta rientrando) al traverso, mentre Andrea che era partito prima l’abbiamo superato questa notte, sentiremo poi in radio se va tutto bene.In 24 ore abbiamo percorso 150 miglia, non male.
La posizione della Freya adesso e’ 16°53′ N 60°16′ W (vedi la mappa aggiornata).
Mancano 2106 miglia a Horta.
Ancora nessuna news dall’oceano. Sono a meno sei ore dal nostro fuso orario, da loro e’ ancora mattina e Omero sara’ impegnato a rinfrancare l’equipaggio dopo la prima notte e soprattutto a scaricare le carte meteo. Io provo a fare due conti, un po’ di carteggio, un po’ di meteo, e credo che siano gia’ belli al largo della Guadalupa, con vento da Est, forse un po’ scarso, che e’ sempre meglio che troppo.
Sono curiosa di sapere che rotta scegliera’ di tenere Omero, di solito in questa prima tratta sale a Nord, ma una situazione di alte pressioni di fronte agli Stati Uniti scompiglia un po’ il vento, e i piani.Vi tengo aggiornati.
Grazie Sara, sei molto preziosa. Un abbraccio Gabry
Ciao Sara,
sei grande!!! A parte il fatto che scrivi benissimo, tramite te posso immaginare di essere lì con loro, come avevo programmato… (purtroppo c'è sempre qualcosa che mi impedisce di partire)
Grazie mille dei complimenti e degli abbracci :)
Comunque quanta fatica si fa a seguirli da terra?! Quasi piu' che a essere imbarcati…
Immagino, tutti dipendiamo da Te in questo momento e sicuramente sentirai una grande responsabilità !
Complimenti e grazie ancora. Ciao Gabry
Grazie Sara ! HOLA HOLA OMERO e Freya e tutto l'equipaggio vi stiamo seguendo
Caspita veramente una bella "galoppata" vi siete portati avanti … Ciao Ale, leggere il racconto di Omero mi riporta a ciò che mi dicevi sempre. Vivere questa esperienza è un continuo mettere alla prova se stessi e confrontarsi con Madre Natura. Ma so che Tu hai gli addominali, li hai sempre avuti e saprai come affrontare anche qualche difficoltà che non farà altro che arricchirTi. Un bacio. Gabry