Mare Sotto Sopra
descrivervi la serata di ieri. O forse e’ il migliore che si possa
immaginare, nella speranza di far arrivare certe storie anche a chi e’ un po’
fuori dall’ambiente della nautica e ci si avvicina per trovare una vacanza o un
semplice passatempo.
teatro bolognese ho ascoltato Gaetano Mura e Davide Carrera parlare di mare. Anche
se in realta’ il mare, da sotto con il record di apnea di Davide (94 metri!), e
da sopra con le regate oceaniche di Gaetano, e’ stato solo lo sfondo di una
conversazione ben piu’ ricca. Si e’ parlato soprattutto di limiti, di paura, di
liberta’. Gaetano e Davide hanno trovato nel mare il proprio elemento, e grazie
al mare sono riusciti ad affrontare una strada che e’ tutta interiore per
arrivare sempre un po’ piu’ in la’, al confine, anche quello esclusivamente
interiore, che ti apre le porte ad una vita vera. Dove i sogni si realizzano,
dove il lavoro si trasforma in un pianto di gioia, e la paura in una compagna
che ringrazi per averti portato fin dove non pensavi di poter arrivare. “Non
hai paura?” e’ la domanda piu’ logica da fare per chi sta a terra e si immagina
una voragine di 94 metri di mare da affrontare con un solo respiro, o 3.000
miglia di oceano da affrontare solo con le proprie forze, planando sulle onde
con una barca di 12 metri. “No, non ho paura” e’ la risposta che si aspetta da
chi sceglie ogni giorno di vivere a cosi’ stretto contatto con il mare. Invece
la risposta piu’ vera l’ha data Gaetano, dicendo che “la differenza la fa il
coraggio di avere paura”. Non il panico, l’ansia, il blocco, ma la paura che ti
tiene sveglio, attento, quella che ti fa riprogrammare il tuo cervello su nuovi
limiti, quando ti accorgi che sei in grado di affrontarli. La paura che la’, a
quelle profondita’, a quella distanza da terra, non puoi giudicare. E’ ovvio
che hai paura, laggiu’, ma il punto e’ che dovresti avercela anche qui, a
terra, solo che hai un sistema di (false) certezze che ti aiutano a non
sprecare energia, o meglio a non impiegarla, e a non cercare di uscire mai
dalla tua zona di sicurezza. La paura di fallire, di deludere, di provare
qualcosa di diverso, di lasciare una strada battuta sono talmente ingigantite
dal nostro pensare che ce ne teniamo quanto piu’ alla larga possibile. Se hai
il coraggio di avere paura, invece, puoi scoprire un mondo. “Vorrei che la
morte mi trovasse vivo”, ha detto Davide, senza l’imbarazzo di pronunciare la
parola “morte” di fronte alla platea di un sabato sera. Rivelando la verita’
piu’ ovvia e piu’ banale di tutte, eppure cosi’ spesso volutamente messa da
parte, proprio perche’ spingerebbe ognuno di noi ad andare a cercare un modo di
avere paura, e poi di affrontarla, e poi di conquistarsi, aldila’ del limite di
quel timore, uno spazio di liberta’ dove non ci sono piu’ scuse per nessuno,
soprattutto per noi stessi. Uno spazio che costa un’immensa fatica, perche’ “la
motivazione non basta, diventa la tua ragione di vita”, come ha detto Gaetano,
e perche’ richiede una grande consapevolezza di se’, continuamente misurata e
affrontata senza dirsi bugie. “Per me e’ stato difficile sentirmi cosi’ affaticato
dopo il record”, ha detto Davide, “ho dovuto ammettere che devo riprendere a
lavorare molto di piu’ sulla mia preparazione atletica”: consapevolezza e
umilta’.
questo che mi piacerebbe che intravedessero le persone che si avvicinano alla
vela, anche solo per passare una vacanza. Che esiste uno spazio di liberta’,
aldila’ del limite delle nostre paure, dove ci si puo’ spingere per trovare
davvero se stessi. E che il mare e’ li’ per ricordarcelo.
nell’ambito dell’EUDI show, la fiera della subacquea Bologna: http://www.eudishow.eu/, presso il Teatro
San Salvatore.
cui “Faceboat”: http://www.gaetanomura.com/.
Durante la serata e’ stato proiettato il
bellissimo documentario di Luca Rosini, regista, sul record di Davide Carrera.
Si chiama “Con un solo respiro”, e fa parte di “Inter-Rives:
sport senza frontiere”, un progetto internazionale Rai dedicato allo
sport.