traversata atlantica in barca a vela

Lo spirito giusto

I preparativi in banchina fremono. Omero si prepara ad accogliere l’equipaggio, a modo suo, preparando la Freya per l’oceano. Il pozzetto sembra una ferramenta, tutti gli attrezzi e i materiali schierati, gavoni aperti, fili trucioli e cacciaviti ovunque.
Avevo già scritto dei preparativi per la traversata di andata, e per quella di ritorno la lista si allunga. Oltre a pulire la carena, controllare tutte le prese a mare e andare in testa d’albero per controllare il sartiame e sistemare la protezione alle crocette per evitare che la randa si usuri sfregandoci sopra, Omero prende qualche precauzione in più per affrontare la navigazione verso est.
Per prima cosa monta su tutti gli oblò delle coperture di plexiglass infrangibile: quegli oblò sulle murate, che ci danno tanta bella aria quando siamo in rada, sono una potenziale via d’acqua e soprattutto nella traversata di ritorno vanno assicurati.
Poi ha montato il suo giochino nuovo, un radar con maggiore portata e uno schermo più grande. Era l’unica cosa di cui non c’era un doppione… La Freya ha due di tutto: due fiocchi, due piloti automatici, due generatori eolici, due motori fuoribordo, e adesso anche due radar e due cartografici.
Manca ancora da stivare l’ancora e la catena a poppa, fanno troppo peso e non possono restare a prua. Per questa operazione Omero aspetta i coraggiosi traversandi… Preparatevi a sudare! E poi ovviamente manca la mitica cambusa… Ho scritto qui l’Omero-pensiero sulla cambusa per la traversata, se vi va di leggere i dettagli, e anche se quella del ritorno è molto più contenuta di quella dell’andata, ci sarà un bel da fare.

E mentre Omero tara i suoi strumenti, io provo i miei. Mi metto in radio per sentire i naviganti, assicurarmi di riuscire a seguirli quando saranno in navigazione per aggiornare il blog, e a un certo punto mentre ascolto le chiacchiere di chi è in mare sento anche l’ormai mitico “OLAAAA OLAAAA OLAAA”. Anche Omero ha avuto la stessa idea e si è messo in radio anche se è in banchina (mi starò omerizzando?!). Tutti gridano contemporaneamente “Omerooooooo!”, comincia il chiacchiericcio, le discussioni sulla meteo, sugli orari degli appuntamenti radio, sui tempi stimati e sulle rotte. Si sta entrando nello spirito giusto.