Il vento
Anche se ormai è la mia quotidianità, non smette mai di stupirmi come una barca di venti e rotte tonnellate possa essere portata solo dal vento a 15/20 km all’ora. Ogni volta che si aprono le vele è una meraviglia.
Il vento scandisce la mia vita, quella di Omero, e di tutti quelli che vanno per mare a vela. C’è qualcosa di più impalpabile, inarrestabile e imprevedibile del vento? Fenomeni atmosferici incontrollabili che avvengono a migliaia di miglia di distanza lo fanno cambiare, indebolire, rinforzare, girare. Le montagne e le colline lo incanalano e te lo buttano addosso all’improvviso.
È così per chiunque, anche per chi non vive in barca, quello che verrà è imprevedibile e incontrollabile, ma in mare lo si percepisce di più. E si percepisce di più anche che l’unica cosa che si può fare è prendere quel che viene, sapendo bene cosa fare per non farsi male.
Inutile (anzi, pericoloso) agitarsi, inutile arrabbiarsi, fare finta che sarebbe anche potuta andare diversamente, arrampicarsi sugli specchi. È così, vedi di fare a modo. Se il vento ti gira in faccia, cazza le vele e preparati a faticare. Oppure cambia direzione, prova a entrare in un porto che non conosci, in una rada tranquilla, parla con gli sconosciuti, e aspetta. Poi girerà ancora, ti farà scivolare via tranquillo, lascherai tutto e te la godrai, eccome se te la godrai..