L’arte della pennichella
occhiata al blog prima di andare a dormire, e rivedo negli ultimi due post uno
dei piu’ grandi insegnamenti che mi ha dato il navigare.
vento, mi immagino l’equipaggio annoiato e ciondolante in mezzo al blu. Gli
occhi cercano un delfino, una vela in lontananza, la costa, qualcosa che possa
catturare l’attenzione e distrarre. Tutto sembra troppo lento.
faccia, la barca che corre, tutti sull’attenti e scattanti. Timone, vele,
sistemare sottocoperta. Gli occhi che nel buio sperano che niente interrompa la
cavalcata della Freya, ne’ barche, ne’ luci in lontananza.
tempo tutto cambia. Imparare a rilassare il corpo e la mente quando e’
possibile, senza cercare di riempire necessariamente il tempo, e’ una dote che
in barca si sviluppa presto. Si raccolgono le energie per il momento in cui il
vento salira’ e ci sara’ da governare seriamente. Arriva sempre, quel momento. Navigare
insegna l’arte della pennichella, metafora di tutti i rari momenti in cui
si gode appieno del presente, altro che pigrizia!