Diario di bordo – 27 novembre 2014 – Omaggio alla radio
Ore 20.30 UTC
Sento Omero durante il collegamento radio della sera:
La nostra posizione in questo momento è 21°57N 033°35W.
Oggi ho strambato. Vado più a sud a cercare vento, senza aspettare il NE tanto annunciato che ancora non arriva, e senza correre il rischio di trovarmi in una zona senza vento più ad Ovest.
Questa sera abbiamo poco vento, 10/12 nodi, e qualche temporale in arrivo. Sarà una notte agitata!
Stasera ho cominciato a sentirli davvero bene durante il collegamento radio, la propagazione è migliorata. E d’altra parte cominciano ad essere davvero vicini “al mezzo dell’oceano” che, come avevano detto gli amici radioamatori, è il posto da cui si propagano meglio le onde radio (vedi mappa).
Omero ha ovviamente con sé un telefono satellitare, ma i minuti sono pochi e costano cari, quindi viene tenuto a bordo più come dotazione di sicurezza che altro. Il vero mezzo di comunicazione in mezzo all’oceano, come avrete capito, è la radio SSB. E i radioamatori sono ancora, nonostante i mezzi tecnologici a disposizione, un punto di riferimento per chi naviga. Ecco cosa mi scrive Omero:
Collegamento radio in traversata atlantica
“Io non sono un pioniere della radio, moltissimi altri prima di me hanno utilizzato questo sistema, ma ne sono sempre stato un grande sostenitore. Quando ho cominciato a traversare l’oceano negli anni ’90 mi consigliarono di montare un apparato SSB a onde corte, molto utile, mi dissero. E da allora ogni anno faccio affidamento su questo sistema e sui collegamenti radio per le comunicazioni da bordo. Negli anni ’90 non esistevano i sistemi satellitari di oggi, gli unici che potevano ricevere nostre notizie erano i radioamatori, che ci hanno sempre aiutato moltissimo.
Ne ricordo uno in particolare, Pierluigi Zini, che con il suo piccolo apparato ogni giorno era lì nella sua postazione ad ascoltare la nostra posizione e a marcarla su una vecchia carta. Pierluigi, detto DJ, era davvero sempre presente, e in questo modo aiuto’ parecchie barche in difficoltà, e visse in prima linea molte “prime traversate”.
La radio SSB ci da’ la possibilità di comunicare anche con altri navigatori sparsi per l’Atlantico e per tutti gli altri oceani: quello alla radio è un appuntamento molto importante della giornata in navigazione. A volte basta davvero sentire una voce amica…
OOOLAAAA OOOOLAAAAAA OOOOLAAAAAAA è il mio modo per accordare la frequenza, e anche un suono di richiamo e di avviso che sono in frequenza.. come dire, un mio marchio.
Negli anni tutto si è sofisticato: dai grandi cassoni ad apparati piccolissimi e complicatissimi che per leggere le istruzioni serve una laurea in trasmissioni, e in effetti i tecnici in grado di montare una stazione radio efficiente sono rari. Io ho fatto tutto da solo come montaggio, ma per attivare e sincronizzare il tutto mi sono dovuto rivolgere ad uno specialista di Las Palmas a Gran Canaria, sicuramente poco comodo, ma io passo spesso da quelle parti…
Adesso grazie al collegamento radio si possono perfino spedire file compressi grazie a un modem che sta tra la radio e il computer. Ha complicato il sistema, sì, ma ci da’ la possibilità di trasmettere messaggi mail e ricevere quotidianamente trasmissioni meteo e carte sinottiche dalla zona dove si sta navigando in vari formati e da diverse stazioni. Questo significa che sparse per il mondo ci sono stazioni fisse di volontari che esaudiscono le nostre richieste meteo, tutto in automatico e quasi senza costi. E significa anche che ogni giorno posso mandare una relazione a Sara e Antonio (il mio shore team, direbbero quelli fighi) che dopo le opportune correzioni mettono in rete per fare sapere a familiari e amici la nostra situazione di bordo.
Gli anni passano, il sistema si è complicato e arricchito, ma i radioamatori sono sempre lì al loro posto, mattina e sera negli orari con maggiore propagazione, togliendosi tempo libero, a raccogliere le nostre posizioni e ad aiutarci psicologicamente qualora qualche imbarcazione avesse difficoltà di qualsiasi genere. Io, alla mia 35esima traversata atlantica, ancora li ringrazio!”
Vi seguiamo costantemente, è come partecipare….
Grande Sara che ci fai cogliere l'essenza della traversata.
Un abbraccio e buon vento
Grazie mille dei complimenti! A bordo sono contentissimi di sapere che li seguite! E anche io lo sono :)