bonaccia in oceano

La bonaccia

Dal diario di bordo di Omero, in un giorno di bonaccia in mezzo all’oceano Atlantico:

Questa mattina seduto sul bordo della Freya mi trovo assorto a guardare il mare, il suo movimento lento e inesorabile, il suo colore intenso, la sua pace, la sua vastità, quasi mi avesse ipnotizzato. Come tutte le mattine alzo gli occhi all’albero e con attenzione controllo tutte le sue parti, in queste lunghe navigazioni subiscono una forte usura. Il sole è appena sorto e la sua luce è gia intensa e calda. Sono tentato a un tuffo ma siamo in Oceano Atlantico e la sua profondità mi fa paura.

Qualcuno del turno precedente ha calato la lenza, qualcun altro prepara la colazione, gli altri dormono ancora. Sono in coperta già da un po’, mi piacciono queste prime ore del mattino quando il sole si stacca dall’orizzonte e i miei pensieri spaziano nella mente sgombra. Nell’attesa di un nuovo giorno si fa strada la speranza che arrivi un po’ di vento fresco. Durante la notte tranquilla le stelle cadenti sembrava che volessero colpirci nel silenzio, le vele che sbattevano per poco vento facevano un rumore ritmico che mi spezzava il cuore. Il rumore della bonaccia…

Noi andiamo avanti sfruttando ogni singolo refolo, manovrando le vele per riempirle col poco vento.

I bollettini arrivano regolarmente ma non sono ottimisti, sono rimaste 600 miglia… le più lunghe. Piano piano l’equipaggio si sveglia, nessuno parla, cominciano la giornata con i soliti gesti, si prepara la colazione, si fa il caffè, nessuno chiede più quanto manca, ormai si sa.

Dopo 15 giorni che si vive insieme in un piccolo spazio si imparano le abitudini. Si mangia in silenzio, la bonaccia impigrisce, stordisce, si cerca di occupare il tempo mangiando, non siamo più abituati all’ozio, la nostra vita è super attiva, ci risulta difficile sopportare queste ore di apatia non sappiamo apprezzare la noia. Anche se continuiamo a ripeterci che un po’ di riposo ci fa bene, non è vero, i discorsi sono rivolti all’arrivo, alle famiglie, al lavoro… Tutti i conti e le scommesse sull’arrivo svaniscono, gli animi sono delusi: C’E’ BONACCIA.

Un’onda formata ci fa rollare, questo significa che lontano da noi c’è vento: noi lo aspettiamo. Prima o poi arriva…ci vuole pazienza.

Omero Moretti, 4 dicembre 2008, dall’Oceano.

 

10 commenti
  1. Osvi
    Osvi dice:

    Ascolto con voi il respiro dell’oceano , seguo la vostra rotta dal monitor , guardo il cielo di notte , sento le vostre ansie e le vostre speranze , il carburante rimasto serve per l’autonomia della strumentazione e per le manovre all’arrivo . Il vento ha sempre abitato i mari e gli oceani e lì , sta arrivando , manca un respiro .
    ” … Compagni dovete fidarvi di Omero …… ” così canta Guccini

  2. Marco 45
    Marco 45 dice:

    Forza Omero!Vedrai ,la bonaccia a
    1000 mg dall’arrivo c’è spesso.Anche l’anno scorso siamo rimasti 2 giorni ad aspettare il vento,poi è arrivato.Vedrai…Veleggerai con 20Kn,trinchetta e genoa fino a Le Maren….Mi inviti al pranzo di Natale sul molo??Ti seguo…
    Marco 45…

  3. Daniele
    Daniele dice:

    Ciao a Omero e al suo equipaggio.
    Anche se siamo con ritmi diversi dai vostri, troviamo sempre il tempo per seguirvi…purtroppo solo attraverso il blogg. Dai che ormai ci siete e il vento a breve arriverà…per intanto le prime sule vi terranno compagnia e nei vostri ricordi anche questi momenti saranno importanti. Confermiamo quanto dice il saggio Osvi "Compagni dovete fidarvi di Omero". A presto e buon vento da Silvia&Daniele.

  4. Mauri
    Mauri dice:

    A voi che avete vissuto tanti giorni in mare, una domanda: avranno voglia di scendere dalla Freya? O il guscio è diventato un po’ un nido..? che dite? come ci si sente?
    Om è sereno e aprofitta della bonaccia per rilassarsi, credo anche gli altri se la stiano proprio godendo, specie se non hanno acquistato il biglietto di ritorno, che Omero sconsiglia sempre. dai, fatemi sapere se avevate voglia di scendere…!

  5. Daniele
    Daniele dice:

    Ciao, Mauri
    altro che nido… è il sogno che diventa realtà. Io non sarei mai scesa!!! Quando un anno fa, alle 4,30 del mattino ho sentito l’odore della terra investirci…ho proprio pensato “proprio ora che iniziavo a prenderci gusto…. quasi quasi poggio ancora un po’ e proseguo”. Poi però chi lo sente il caro Omero??? e i miei compagni di viaggio che hanno l’aereo prenotato??? Ho dovuto rassegnarmi ma la sensazione è stata proprio come la sveglia del mattino!!!
    La scelta di non acquistare il biglietto di ritorno può essere pericolosa perchè la tentazione di non tornare è davvero fortissima. L’alternativa è prendersi un ampio margine di sicurezza. Per mal che vada ci si concede una vacanza in posti magnifici!!!
    Ciao a tutti, Silvia

  6. Marco 45
    Marco 45 dice:

    Veramente Mauri,quando si ormeggia all’arrivo,solo uno scende a terra.Gli altri restano a bordo ed esitano a mettere giù i piedi. E’ come se non si volesse far terminare il sogno.Ricordo che al mio arrivo a Parigi Orly,lo scorso anno,ho provato un disagio intenso,
    mi vergogno a dirlo,avevo il magone.Ciao!!
    Marco

  7. Mauri
    Mauri dice:

    Grazie ragazzi…E’ difficile cambiare le nostre abitudini, no? sia quando si deve sbarcare che quando si tratta di lasciare quel che ci è conosciuto per seguire una strada diversa…per fortuna siamo così addattabili che ci abituiamo a tutto, anche al mal di mare, alla vita in oceano che non è certo una dimensione da vivere a lungo. Allora penso che siano esperienze utili per vedere un pò da lontano i meccanismi che regolano le nostre scelte, allontanandoci fisicamente dalla nostra natura terricola ed allargare lo sguardo sulle nostre vite. Eh sì, in questi giorni anche io sto facendo la mia “traversata”! E mi sto allargando un po’ con il “mauripensiero”. Tranquilli, non è poi tanto diverso dall’omeropensiero classico del blog! Un abbraccio virtuale.

  8. Daniele
    Daniele dice:

    Ciao carissima Mauri! Hai notizie "fresche" dai ragazzi della Freya?
    Ho notato che hanno fatto il punto ogni mezz' ora.
    Grazie ancora per la tua disponibilità, a presto, Daniele&Silvia.

  9. Anonimo
    Anonimo dice:

    cari viaggiatori/naviganti/velisti
    ogni volta che leggo le notizie di omero dal blog mi assale la nostalgia e la voglia di essere lì ad attraversare l’atlantico…chissà se un giorno potrò anch’io essere lì con loro…un caro saluto
    riccarda

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